Superare la
crisi
Robbert
de Bruyn
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Ho
accolto con piacere l'invito di Antonio Bandirali
di riassumere in breve le sensazioni che ho provato
in questo lungo periodo di lockdown, in condizioni
di salute che mi limitano molto la mobilità.
A differenza dei lockdown del periodo bellico che
ho vissuto da ragazzo in una Olanda invasa, dove il
nemico da combattere era conosciuto, questo nuovo
isolamento forzato è caratterizzato dalla presenza
di un nemico subdolo, strisciante e non individualizzabile.
Un contagio invisibile.
Come conseguenza si è sviluppata una riduzione
delle motivazioni e un gran desiderio di socialità
e presenza fisica.
Ma questa solitudine imposta, questo disagio, viene
razionalizzato in chi ha un carattere empatico come
il nostro.
"Stare bene spiritualmente fa bene anche al fisico
e può salvare dalla pandemia", sottolinea
la nota dottoressa e psicologa Rosanna Supino.
Ho avuto la fortuna di vivere questo periodo limitante,
con mia moglie Raphael, scultrice, nella nostra casa
nella natura, che è sempre terapeutica, con
un dialogo familiare intenso, variato e costruttivo.
L'isolamento non è sempre solitudine, a volte
può essere la cura per la solitudine. Mi ha
dato molte possibilità di riflessione sulle
potenzialità interiori da sviluppare, nell'attenzione
verso gli altri, sulla ricchezza del vivere |
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intensamente ogni momento del quotidiano,
mai preso per scontato.
Anche se è mancato l'incontro fisico con l'altro,
si può cercare di essere vicini anche nella
lontananza, sperimentando altre forme di vicinanza.
L'infezione ha risvegliato l'importanza delle relazioni,
il valore della libertà, del rispetto e della
comprensione per gli altri. Questo ritiro sociale
protettivo in casa, quasi una "sindrome della
capanna", mi ha confermato come è possibile
non subire ansia, anche grazie a esperienze recenti
di malattie. Ansia di rifiuto di un nemico latente
e invisibile, dell'incertezza del futuro e del vedere
gli altri come possibili nemici da evitare. Tutte
ansie che abbassano le difese immunitarie, disagi
che facilitano la malattia anche in persone sane.
Grazie alla tecnologia computerizzata, la nostra finestra
mentale sul mondo non si è mai chiusa. I lunghi
dialoghi con i nostri figli e nipoti oltreoceano,
ci comunicano la loro vitalità positiva, ci
portano come prezioso regalo la loro necessità
di dialogare con noi e di volerci vedere in diretta,
quasi un progetto di costruttività per un nuovo
futuro tutto da realizzare con fiducia e speranza.
"Linconveniente delle persone e delle nazioni
è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d'uscita".
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RAPHAEL DE VITTORI REIZEL
The
Great Reset
Obbedire ai dogmi del Nuovo Ordine
2021- Opera su carta, carboncino, acquarello, tempera, china
- 50x70 cm
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"La maggior parte
delle persone non vuole veramente
la libertà perchè
la libertà comporta
responsabilità e molte persone hanno paura della
responsabilità" |
(Sigmund Freud) |
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