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"VOCI
della SHOAH"
Dieci sculture di
Raphael De Vittori Reizel, che rappresentano l'importante tema della
Shoah, verranno esposte in occasione dello spettacolo teatrale "Voci
della Shoah", in onore di Goti Bauer, Liliana Segre
e Nedo Fiano, tre degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz/Birkenau.
Lo
spettacolo, curato da "Itineraria" per
il decimo anniversario di questa prestigiosa Associazione Culturale
e Teatrale, sarà presentato nella Sede di Via Goldoni,
17, a Cologno Monzese, alle ore 21,00 di giovedì, 10 Novembre
2005
La
giornalista Nicoletta Romano, sul nuovo mensile di successo "Living
is Life", ha dedicato un articolo alla scultrice Raphael
De Vittori Reizel, con il titolo "Seducenti inquietudini
d'artista", nel numero 3/2005 che riportiamo di seguito:
Siamo
nel suo cottage in riva al lago di Monate: ci accoglie da perfetta
padrona di casa senza usare nessun atteggiamento artefatto spesso
comune a molti artisti e soprattutto fra presunti tali. L'ambiente
è piacevole, pieno di cose, non orpelli o souvenirs ma ricordi
di vita vissuta. Dovremmo parlare di scultura ma stiamo dialogando
su Spinoza e la cultura mitteleuropea: passa con disinvoltura da
una lingua ad un'altra, quando pensa che il termine illustri meglio
il concetto. E' necessario ricondurla cortesemente al motivo dell'incontro:
Raphael possiamo andare nel tuo studio? E' in questo momento che
scatta un clic, cambia espressione e ti osserva con occhi diversi.
Accompagnandoti fra le sue opere sembra alla ricerca di un'itinerario
emotivo e contemporaneamente studia le tue capacità di seguirla
nel percorso: con lo sguardo ti aiuta nel comprendere meglio i suoi
lavori e capire la loro interpretazione di una femminilità
quasi epica senza sacralità apparente ma con il senso autentico
dell'essere donna: "Non sono una femminista, afferma: il femminismo
aggressivo è nella sostanza maschilismo alla rovescia. Attraverso
le mie opere ho sempre comunicato e difeso con determinazione i
miei diritti come donna e non solo, senza però mai essere
aggressiva ma usando solo l'evidenza e il confronto". Le sue
opere sono uno splendido controcanto ai febbricitanti artifici delle
attuali immagini femminili proposte dalla moderna società
tecnologica, così carente di sensazioni autentiche e sovente
intrisa di arretratezza culturale. Il suo atteggiamento d'artista
è anche nella capacità di osservare, capire ed esprimere,
in modo attento e realista, l'esistenza di un mondo dove la femminilità
appare ancora cosciente di una propria indipendenza anche quando
palesa il più sublime dei sentimenti: l'amore. Un atteggiamento
che le permette anche di far uscire il fantastico che esiste nel
suo sentire: "l'eros, sostiene; è la dimensione estetica
della passione e dell'amore"
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